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Confapi Aniem News N. 37, 18 dicembre 2024

 

 

La newsletter dell’Unione nazionale delle imprese edili manifatturiere e settori affini

 

Codice Appalti: Confapi Aniem lancia l'allarme sul decreto correttivo

Nel cuore del dibattito sul correttivo al Codice Appalti, Confapi Aniem si è fatta portavoce di istanze forti e urgenti, evidenziando criticità che rischiano di minare l’equilibrio e la trasparenza del sistema degli appalti pubblici. L’audizione del 3 dicembre presso l’VIII Commissione della Camera ha rappresentato l’occasione per esprimere perplessità e avanzare proposte concrete volte a correggere le distorsioni di uno schema normativo giudicato ancora troppo carente.

Secondo Confapi Aniem, lo schema approvato dal Consiglio dei Ministri non risolve i nodi principali, come il ridotto spazio per la concorrenza e la mancanza di trasparenza nelle procedure. Tra i punti più critici, l’associazione ha sottolineato l’urgenza di garantire una revisione prezzi realmente efficace, soprattutto per progetti di lungo termine soggetti a oscillazioni del costo dei materiali. Attualmente, infatti, il correttivo prevede che le variazioni vengano compensate solo parzialmente, escludendo la soglia del 5%. Un approccio che, secondo Confapi Aniem, penalizza le imprese, in particolare le piccole e medie, e risulta poco allineato con le pratiche europee.

Al centro delle proposte avanzate anche il tema delle procedure di affidamento. Confapi Aniem ha criticato il ricorso eccessivo alle procedure negoziate senza bando, che coinvolgono oltre l’80% degli appalti pubblici, e richiesto di limitarle agli importi inferiori ai 2 milioni di euro, per favorire una maggiore competitività. Sul fronte dei consorzi stabili, l’associazione ha espresso forte contrarietà alla revisione normativa che limita il cumulo dei requisiti tra le imprese consorziate, considerandola un ostacolo per le PMI nell’accesso al mercato.

L’analisi di Confapi Aniem si è soffermata anche su aspetti legati alla gestione dei contratti collettivi nazionali di lavoro. L’associazione ha sollecitato una maggiore chiarezza normativa per evitare contenziosi e garantire che i contratti sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative continuino a garantire le tutele necessarie in termini di legalità, regolarità e sicurezza.

Le critiche di Confapi Aniem si inseriscono in un contesto di pareri altrettanto severi da parte di ANAC e Consiglio di Stato. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha evidenziato la necessità di interventi più incisivi per aumentare la concorrenza e promuovere la trasparenza nelle gare, sottolineando come le soglie per gli affidamenti diretti siano ancora troppo alte. Grave, secondo il presidente Busia, anche la soppressione del rating reputazionale, uno strumento fondamentale per premiare le imprese più meritevoli.

Il Consiglio di Stato, dal canto suo, ha espresso dubbi sulla legittimità formale dello schema, lamentando la mancata concertazione con gli enti coinvolti e criticando il calcolo della revisione prezzi, ritenuto insufficiente a tutelare le imprese.

Con il parere parlamentare atteso entro il 7 dicembre, il correttivo al Codice Appalti si trova ora al centro di un acceso confronto. Le proposte di Confapi Aniem rappresentano un appello chiaro per un sistema di appalti più equo, competitivo e trasparente, in linea con le esigenze delle imprese e le migliori pratiche europee. Il rischio, altrimenti, è di perpetuare un sistema che penalizza la concorrenza, favorisce inefficienze e non offre le tutele necessarie alle aziende chiamate a realizzare le opere pubbliche.

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