Confapi Aniem News 22 Gennaio 2024
La newsletter dell’Unione nazionale delle imprese edili manifatturiere e settori affini
N. 3 - 22 Gennaio 2024
LE NOSTRE ATTIVITA’
DECRETO SUPERBONUS: AUDIZIONE DI CONFAPI ANIEM. 130 EMENDAMENTI PRESENTATI AL VAGLIO DELLA COMMISSIONE
Lo scorso 17 gennaio si è svolta, presso la Commissione Finanze della Camera, l’audizione di Confapi Aniem sulla conversione in legge del recente decreto emanato dal Governo sul superbonus (d.l.n.212/2023).
Dopo aver evidenziato gli effetti rilevanti scaturiti dal superbonus sul sistema economico (gli investimenti ammessi a detrazione, alla fine del 2023, ammontano a circa 103 miliardi dei quali 91 miliardi relativi a lavori già conclusi) l’Associazione, rappresentata dal Vice Presidente Marco Razzetti, ha evidenziato come la priorità emergenziale sia quella di garantire una gestione ordinata nella fase finale di applicazione del 110%.
In questo contesto, Confapi Aniem ha rinnovato la richiesta di introdurre una proroga temporale limitata, almeno di due mesi, che possa garantire una corretta conclusione dei lavori condominiali senza vincolarla ad alcun stato di percentuale realizzata.
Si tratta di un intervento anche motivato dall’esigenza di compensare le dinamiche che hanno fortemente rallentato la gestione applicativa della misura: frammentazione legislativa, modifica del quadro di riferimento iniziale sia normativo che economico, incertezze interpretative, blocco della cessione dei crediti, ecc.
Sono state evidenziate, in particolare, le ripercussioni causate dall’irrisolto blocco nella cessione dei crediti con decine di migliaia di aziende che hanno eseguito lavori senza avere la possibilità di utilizzare un meccanismo che pure era previsto inizialmente dalla normativa.
La mancata proroga sta mettendo a rischio migliaia di cantieri (sono circa 40.000 per un valore complessivo di lavori stimato in 10 miliardi), determinando effetti devastanti sia sul fronte economico che occupazionale, coinvolgendo non solo le imprese, ma anche tutta la filiera e le figure professionali impegnate nei lavori di efficientamento energetico e di riqualificazione del patrimonio immobiliare.
Le ripercussioni sociali ed economiche, che coinvolgerebbero cittadini, sistema imprenditoriale e occupazionale, potrebbero essere ben più pesanti degli oneri derivanti da una breve proroga.
Il passaggio drastico dal 110% al 70% comporta effetti certi che già iniziano a manifestarsi: lavori non ultimati, proliferazione di conteziosi, fino alla possibilità di sequestri preventivi delle proprietà immobiliari.
Una proroga anche solo di pochi mesi consentirebbe pertanto di scongiurare (almeno in parte) questi effetti, pur ribadendo l’esigenza di ripensare una politica sostenibile e di lungo periodo di incentivi fiscali nell’edilizia.
Confapi Aniem, infine, ha sollevato l’esigenza di intervenire su altri aspetti del decreto, ponendo particolare attenzione sulle aree sismiche, chiedendo che non siano coinvolti dalle restrizioni gli immobili danneggiati già in possesso di regolare scheda Aedes (strumento per il rilevamento dei danni, la definizione di provvedimenti di pronto intervento e la valutazione dell’agibilità post-sismica degli edifici).
Sul testo in fase di conversione sono stati presentati complessivamente circa 130 emendamenti, dei quale 40 proposti dalle forze di maggioranza, contenenti anche la proroga temporale richiesta da Confapi Aniem. Nelle prossime ore è previsto un vertice tecnico-politico tra maggioranza e Governo. Al contempo, verrà effettuato dalla Commissione il vaglio di ammissibilità delle
proposte che saranno tutte votate entro la settimana, in modo tale da permettere l’approdo del provvedimento in Aula, salvo ritardi, il 29 gennaio p.v.
CCNL EDILI: TRATTATIVA INTERROTTA
Lo scorso 18 gennaio si è svolto il preannunciato incontro con le Organizzazioni Sindacali sugli accordi relativi alla parte normativa del CCNL edili, prosecuzione della trattativa riattivata a dicembre.
La delegazione di Confapi Aniem ha dovuto prendere atto di una serie di segnali negativi e di mancate risposte alle proposte avanzate nel precedente incontro. In particolare, è stata registrata l’indisponibilità ad introdurre elementi identificativi del nostro sistema nell’ambito della gestione degli istituti contrattuali oggetto della trattativa (formazione, fnape, ecc.) e il rifiuto a condividere un testo sulla bilateralità che potesse dare risposte ai territori sprovvisti di Edilcasse.
Ulteriori segnali negativi negli ultimi giorni (con lettere che contestano la gestione di alcune nostre Edilcasse) e la riproposizione di inaccettabili condizioni pregiudiziali alla nostra partecipazione al Fnape hanno indotto la delegazione guidata dal Presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano a interrompere immediatamente le trattative.
Contestualmente è stata comunicata anche l’insussistenza delle condizioni per una partecipazione alla costituzione del Fnape programmata nei prossimi giorni.
RIUNITA LA COMMISSIONE CONGRUITA’
Lo scorso 10 gennaio si è riunita la Commissione nazionale per la congruità, costituita presso la CNCE. La Commissione, nella quale Confapi Aniem è rappresentata dal Dott. Juri Sbrana, ha esaminato diverse questioni di seguito riportate.
Influenza dei CCNL non edili nei cantieri: tale dinamica, oltre a creare una concorrenza sleale sul costo del lavoro, sottrae le aziende non edili dal calcolo e dal raggiungimento della congruità.
La commissione sta valutando la possibilità di determinare percentuali di incidenza della manodopera anche per CCNL diversi da quelli del mondo delle costruzioni. L'incidenza in questo caso dovrebbe essere calcolata solo per quelle attività di “natura edile”.
Incidenza sul calcolo della congruità di architetti, ingegneri, restauratori e archeologi: alcuni CCNL hanno modificato le proprie declaratorie, inserendo queste figure nella categoria “impiegati”. Considerato che il calcolo della congruità è riservato esclusivamente al costo degli operai, questa modifica crea notevoli problemi nei cantieri dove le figure elencate operano in modo significativo. Per risolvere la questione la commissione ritiene di formulare una faq dove si definisce che il costo di tali figure rientra nel calcolo della congruità.
Percentuale congruità sull’attività di segnaletica stradale: è necessario introdurre una percentuale di incidenza, oggi non definita, per le attività della categoria OS10. La commissione è orientata ad indicare una percentuale intorno al 10%. Tale percentuale verrà fissata dopo uno studio che coinvolgerà le aziende del settore. Confapi Aniem si è resa disponibile a raccogliere dati utili a tal fine.
Percentuale congruità sull’attività di sgombero neve: anche per questa attività non è stata indicata una percentuale di incidenza. L’attività in questione è caratterizzata da un’incidenza della manodopera molto bassa. Anche su questo aspetto, la commissione ha ritenuto di attribuire a Confapi Aniem il comito di svolgere un approfondimento e proporre una nuova percentuale.
Micro appalti: le parti datoriali hanno proposto al tavolo un esonero alla presentazione del durc di congruità per tutti gli appalti pubblici sotto € 5.000. Le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto di attendere il prossimo incontro per assumere la decisione.
Momento di calcolo dell’incidenza della manodopera: il DM 143 del 25/06/21 prevede che l’incidenza della manodopera venga calcolata sulla base d’asta e non sull’offerta di aggiudicazione. I rappresentanti di parte datoriale hanno evidenziato come ciò costituisca una stortura che deve essere risolta. Per i lavori privati la regola è diametralmente opposta e si ritiene quindi che anche per i lavori pubblici l’incidenza della manodopera debba essere calcolata sull’offerta di aggiudicazione.
Noleggio ponteggi: la commissione decide di escludere il costo del noleggio dei ponteggi dal calcolo della congruità.
Anche a seguito di tali analisi, il 17 gennaio u.s. si è provveduto ad aggiornare le faq con alcune precisazioni importanti.
Viene anzitutto precisato che “il mero costo del noleggio dei ponteggi non rileva nel costo dei lavori edili”.
In merito al conferimento in discarica, viene modificata la risposta fornita nel 2021 stabilendo che “ai fini del calcolo dell’importo dei lavori edili non rientrano gli oneri per il conferimento a impianto autorizzato”.
Potrà inoltre essere rilasciato il durc on line in caso di scostamento fino a 150 euro, salvo l’invito alla regolarizzazione del debito.
Altra questione, infine, riguarda il settore del restauro. La Commissione precisa che “il costo del lavoro degli operatori archeologici o degli operatori addetti al restauro impegnati nella realizzazione dell’opera e rientranti nella declaratoria degli impiegati, può essere utilizzato come giustificativo per il raggiungimento della congruità attraverso l’esibizione del cedolino paga”.
DALL’ITALIA
ANAC: INDICAZIONI SUI BANDI, DAL 1° GENNAIO NON SUFFICIENTE LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA
Con un comunicato pubblicato nei giorni scorsi, l’Anac ha ribadito che “la nuova disciplina della pubblicità legale, che è parte del più ampio sistema di digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici (articoli da 19 a 36 del Codice), si applica inderogabilmente a decorrere dal 1° gennaio 2024 a tutte le gare il cui avvio non si è perfezionato entro il 31 dicembre 2023”.
A partire dal 1° gennaio 2024, la pubblicità legale a livello nazionale dei bandi e degli altri atti di gara è garantita dalla BDNCP (Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici) tramite la quale sono pubblicati nella piattaforma per la pubblicità legale degli atti.
Sono pertanto fatti salvi i bandi pubblicati in Gazzetta Europea entro il 31 dicembre 2023; per i bandi successivi a tale data, l’Autorità precisa che “la pubblicazione del bando su GURI in data successiva al 1° gennaio 2024 non è conforme agli articoli 27, 84 e 85 del d.lgs. 36/2023 e risulta inidonea ad assolvere agli obblighi di pubblicità legale”. In tali casi “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti titolari di gare che ricadono in tale condizione sono invitati a valutare il ritiro del bando in autotutela, al fine di poter impostare ex novo la gara tramite piattaforma di approvvigionamento digitale certificata e procedere alla trasmissione alla BDNCP dei dati necessari alla pubblicazione, sia a livello europeo che
nazionale, tramite interoperabilità con la BDNCP stessa, in conformità a quanto previsto nella Delibera n. 263/2023”.
REPORT ANAC: SONO 3.700 LE STAZIONI APPALTANTI QUALIFICATE
Al 31 dicembre 2023 risultano quasi 3.700 (3.694, per l’esattezza) le stazioni appaltanti che si sono qualificate, comprese anche le centrali di committenza.
E’ quanto emerge dall’ultimo report di Anac nel quale si evidenzia anche che 8.492 stazioni appaltanti hanno delegato lo svolgimento delle procedure tramite convenzione a una Pubblica amministrazione qualificata oltre a quelle convenzionate con i soggetti qualificati di diritto.
Lombardia (508 amministrazioni qualificate pari al 14%) Lazio (405 pari all’11%) e Campania (341 pari al 9%) risultano le regioni con maggior numero di enti qualificati
Erano oltre 13.000 le amministrazioni che dal 2018 hanno operato come stazioni appaltanti eseguendo appalti superiori alle soglie di qualificazione.
Anac ha confermato che entro il 31 gennaio p.v. le stazioni appaltanti devono comunicare l’utilizzo di piattaforme certificate pena la decadenza della qualificazione a partire dal 1° febbraio; l’Anci, in una lettera inviata all’Autorità e al Ministero Infrastrutture accompagnata da una nota riassuntiva dei problemi ancora irrisolti, ha sollecitato un incontro tecnico urgente per dare risposte alle criticità segnalate dai Comuni e favorire il passaggio alla digitalizzazione.
IL CONTRIBUTO ANAC 2024: LE QUOTE STABILITE PER LE IMPRESE
Sulla Gazzetta Ufficiale del 12 gennaio u.s. è stata pubblicata la delibera Anac che stabilisce l’importo del contributo dovuto all’Anac per l’anno 2024 da stazioni appaltanti, operatori economici e SOA.
Le imprese sono esenti per le gare di importo inferiore a 150.000 euro.
Per gli altri importi i contributi degli operatori economici sono così ripartiti sulla base dei valori delle gare:
Da 150.000 a 300.000: 18 Euro
Da 300.000 a 500.000: 33 Euro
Da 500.000 a 800.000: 77 Euro
Da 800.000 a 1 milione: 90 Euro
Da 1 a 5 milioni: 165 Euro
Da 5 a 20 milioni: 220 Euro
Uguale o maggiore di 20 milioni: 560 Euro
Il pagamento del contributo costituisce condizione di ammissibilità alla procedura e va fatto utilizzando il portale dei pagamenti messo a disposizione dall’Autorità. Gli operatori economici sono tenuti a dimostrare, al momento della presentazione dell’offerta, di avere versato la somma dovuta a titolo di contribuzione.
TAR LAZIO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE SPETTA SOLO AL RUP
Ove la stazione appaltante abbia optato per deferire al RUP il controllo della documentazione presentata dai concorrenti, tale soggetto assume una funzione di coordinamento e di controllo, finalizzata ad assicurare il corretto svolgimento delle procedure e risulta quindi deputato all’adozione delle decisioni conseguenti alle valutazioni effettuate, compreso il provvedimento di esclusione.
La precisazione scaturisce da una recente sentenza del Tar Lazio (n.655 del 12 gennaio 2024) ove si evidenzia: “affinché si possa riconoscere che un compito possa e debba essere svolto da un soggetto diverso dal RUP è indispensabile che detta attribuzione avvenga “in modo specifico, dettagliato, distintamente” (T.A.R. Veneto, I, n. 695/2018).
Conseguentemente, in assenza di tale evidenza, è illegittimo, per difetto di competenza, il provvedimento di esclusione da una gara di appalto disposto da un soggetto diverso dal RUP “che …. è il dominus della procedura di gara, in quanto titolare di tutti i compiti prescritti, salve specifiche competenze affidate ad altri soggetti”.
CONFAPI ANIEM SUL TERRITORIO
CONFAPI ANIEM LAZIO AL SINDACO GUALTIERI: RIVEDERE IL SISTEMA APPALTI A ROMA
Con una lettera inviata al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, all’Assessore ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, al Responsabile Dipartimento Infrastrutture, Ernesto dello Vicario e all’Assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, Confapi Aniem Lazio ha riproposto l’esigenza inderogabile di adottare un sistema di gare che garantisca un’effettiva concorrenza e il rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza.
Tale ulteriore sollecitazione scaturisce sia dai recenti appalti indetti dai Municipi, nei quali emerge una scarsa attenzione alla competitività e alla rotazione degli inviti, che da quelli relativi alla manutenzione del verde pubblico dove continuano a palesarsi parametri selettivi illogici, sproporzionati, difficilmente verificabili.
Nonostante ripetute segnalazioni e incontri nei quali era stato condiviso un percorso di massima pubblicità sull’intero ciclo gestionale degli appalti (dalle manifestazioni di interesse all’esito delle procedure) non è stato rilevato alcun cambiamento sostanziale a garanzia dei principi fondamentali finalizzati a tutelare effettiva concorrenza e trasparenza. Continuano, peraltro, a susseguirsi procedure ristrette a inviti con una costante compressione delle opportunità di accesso al mercato.
In tale contesto, che evidentemente penalizza le imprese del territorio, è urgente adottare regole condivise che recepiscano la concreta applicazione dei principi di trasparenza, concorrenza e pubblicità.
Nei giorni immediatamente successivi all’invio della nota nella quale l’Associazione ha sollecitato un confronto urgente, l’Amministrazione ha attivato una consultazione sul testo relativo al “Regolamento per l’istituzione e la gestione degli operatori economici di Roma Capitale”.