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Confapi Aniem News 21 Dicembre 2023

 

La newsletter dell’Unione nazionale delle imprese edili manifatturiere e settori affini

N. 11 - 21 Dicembre 2023

LE NOSTRE ATTIVITA’ 

RIUNIONE COMITATO DIRETTIVO 

Il 19 dicembre si è svolta la riunione del Comitato Direttivo di Confapi Aniem per un aggiornamento sullo stato delle relazioni sindacali dopo gli incontri del 6 e dell’11 dicembre e di definire una posizione condivisa in vista del prossimo appuntamento, fissato per il 9 gennaio. Il tema è la sottoscrizione degli accordi relativi al Fnape (disciplina e aliquote contributive), fondo per la formazione professionale dei lavoratori (aliquota contributiva dello 0,20% a carico dei datori di lavoro) e fondo prepensionamento (incremento di un ulteriore 1% del 70% delle risorse accantonate per gli operari aderenti ai fondi previdenziali). 

Dopo un ampio dibattito, è stata condivisa la linea di lavorare per la sottoscrizione degli accordi a condizione che prevedano sia specificità applicabili al nostro sistema sia impegni sulla bilateralità finalizzati ad agevolare la copertura contrattuale nei territori sprovvisti di edilcasse. 

CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE FILIERA EDILIZIA 

Nell’ambito del Tavolo nazionale della Filiera Edilizia, si sta portando avanti la realizzazione di una campagna di comunicazione unitaria dedicata al settore delle costruzioni, con l’obiettivo di promuovere l’importanza del comparto per il sistema produttivo italiano e rilanciare l’occupazione giovanile in edilizia, soprattutto con figure specializzate e qualificate. 

Confapi Aniem sta partecipando attivamente al Tavolo che presenterà un progetto dettagliato già nei prossimi mesi. 

PRIMO INCONTRO DEL TAVOLO TECNICO REVISIONE PREZZI 

Il 21 dicembre u.s. si è svolta presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la prima riunione del tavolo tecnico sulla revisione prezzi presieduta dal Vice Ministro Edoardo Rixi con rappresentanti dell’Istat, delle stazioni appaltanti e delle Organizzazioni Imprenditoriali (Confapi Aniem è rappresentata dal dott. Marco Medori). 

Il gruppo di lavoro, istituito ai sensi dell’art. 60, comma 4, del nuovo codice dei contratti pubblici, dovrà individuare i nuovi indici Istat che saranno ricompresi nel sistema revisionale. 

La criticità emersa già nel corso della prima riunione è quella di coniugare la necessità di definire celermente un sistema semplificato e sostenibile con l’esigenza, evidenziata dal sistema imprenditoriale, di rappresentare tutte le tipologie di interventi coinvolti nel settore degli appalti pubblici di lavori. 

Il Vice Ministro Rixi ha sottolineato la volontà di intensificare le riunioni così da pervenire rapidamente a una soluzione al fine di scongiurare possibili nuovi aumenti dei prezzi nei prossimi mesi e avere strumenti revisionali già approvati. 

Istat ha fatto presente che è si è già attivata da mesi, in particolare con Anas e Rfi, per ampliare i propri indici di rilevamento; al riguardo è stato rilevato da Confapi Aniem come non sia sufficiente un’integrazione limitata ai soli settori stradale e ferroviario, ma occorra coinvolgere altre categorie che altrimenti resterebbero escluse (es. opere idrauliche, marittime, bonifica, restauro, ecc.). 

Fin dalla prossima riunione i lavori saranno sdoppiati e verrà attivato un tavolo tecnico solo per i lavori e uno per servizi/forniture. 

DALL’ITALIA 

LEGGE DI BILANCIO IN DIRITTURA D’ARRIVO 

L’approvazione definitiva della legge di bilancio, dopo il passaggio alla Commissione Bilancio e all’aula del Senato, è prevista negli ultimi giorni dell’anno. 

Il provvedimento deve essere approvato entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio con i conseguenti vincoli alla spesa. 

Tra gli ultimi emendamenti approvati si segnala la rimodulazione dei fondi per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina: 1,3 miliardi di euro dovranno essere garantiti dalla Sicilia, 300 milioni di euro dalla Calabria e 718 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, ossia il fondo dello Stato che serve a ridurre gli squilibri economici, sociali e infrastrutturali. 

Approvato anche l'emendamento sulla cedolare secca per gli affitti brevi. Si prevede l'applicazione della cedolare secca con aliquota al 21% su una delle case locate con “affitto breve”, da individuare a scelta del contribuente stesso in sede di dichiarazione dei redditi, mentre per tutte le altre è prevista l'applicazione dell'aliquota del 26%. 

Ok anche alle agevolazioni per il fondo di garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose e in base all’Isee. 

Modificata anche la norma sulle assicurazioni per “rischi catastrofali”: un decreto ministeriale potrà stabilire ulteriori modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione, “ivi incluse le modalità di individuazione degli eventi calamitosi e catastrofali suscettibili di indennizzo nonché di determinazione e adeguamento periodico dei premi …. anche con riferimento ai limiti della capacità di assunzione del rischio da parte delle imprese”. 

LE INDICAZIONI DI ANAC E MIT SULL’AVVIO DELLA DIGITALIZZAZIONE APPALTI DAL 1° GENNAIO 

Una delibera dell’Anac (n.582 del 13 dicembre u.s.), concordata con il Ministero delle Infrastrutture conferma che “a partire dal 1° gennaio 2024 la disciplina in tema di digitalizzazione prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici e riferita a tutte le procedure di affidamento acquisterà piena efficacia” e sarà applicabile anche alle procedure di affidamento comprese nel PNRR. 

La Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici renderà disponibili i servizi e le informazioni necessari allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, anche per garantire l’assolvimento degli obblighi di trasparenza. 

“Al fine di consentire il passaggio ai nuovi sistemi, il 31 dicembre 2023, saranno modificate le condizioni di utilizzo del sistema Simog e sarà dismesso il servizio SmartCIG. A decorrere dal 1° gennaio 2024 sarà attivata da ANAC la Piattaforma dei Contratti Pubblici (PCP) che interopererà con le piattaforme di approvvigionamento digitali utilizzate dalle stazioni appaltanti per la gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, tra cui il rilascio del CIG per le nuove procedure di affidamento e l’assolvimento degli obblighi di pubblicità in ambito comunitario e nazionale nonché degli obblighi di trasparenza. L’applicazione della disciplina riferita alla digitalizzazione richiede alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti la necessità di cambiare le modalità di svolgimento delle procedure di gara, imponendo loro, in primo luogo, l’utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale certificate e interoperabili”. 

In merito ai soggetti abilitati a operare sulle piattaforme digitali, la delibera precisa che soltanto i Rup potranno agire sulle piattaforme e che gli eventuali Responsabili del procedimento delegati 

dal Responsabile di Progetto, qualora non siano già iscritti, “devono registrarsi all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (Ausa)”. 

Allo stato attuale si evidenzia che sono soltanto 33 i soggetti gestori di piattaforme certificate e abilitate a interagire con la Banca Nazionale dell’Anac. 

ANAC: CHIARIMENTI SU RIBASSI DEI COSTI DELLA MANODOPERA 

L’Anac ha fornito alcuni chiarimenti sulla corretta interpretazione delle norme vigenti che disciplinano il ribasso dei costi della manodopera. 

L’art. 108, comma 9, del D.Lgs. n. 36/2023 impone, a pena di esclusione, ai concorrenti di indicare i costi della manodopera nell’offerta economica. A sua volta, l’art. 41, comma 14, del Codice stabilisce tra l’altro, che tali costi “sono scorporati dall’importo assoggettato al ribasso”. 

Nella delibera n.528/2023 l’Autorità precisa che il costo della manodopera rientra nell’importo complessivo a base di gara su cui calcolare il ribasso offerto precisando che “… l’art. 41, comma 14, del d.lgs. 36/2023, nella parte in cui stabilisce che i costi della manodopera sono scorporati dall’importo assoggettato al ribasso, deve essere letto ed interpretato come volto a sancire l’obbligo della Stazione appaltante di quantificare ed indicare separatamente, negli atti di gara, i costi della manodopera che, tuttavia, continuano a far parte dell’importo a base di gara, su cui applicare il ribasso offerto dall’operatore per definire l’importo contrattuale…”. 

Tale interpretazione, secondo l’Anac, “…consente un adeguato bilanciamento tra la tutela rafforzata della manodopera con la libertà di iniziativa economica e d’impresa” e ammette la possibilità di dimostrare che il ribasso complessivo possa scaturire da un’organizzazione aziendale più efficiente e non da una violazione dei trattamenti salariali minimi inderogabili. 

PROROGA DELLA DECONTRIBUZIONE SUD FINO AL 30 GIUGNO 2024 

Il Ministero del Lavoro ha comunicato che la Commissione Europea ha accolto la richiesta di estendere l’autorizzazione all’utilizzo della misura c.d. Decontribuzione Sud per ulteriori 6 mesi, fino al 30 giugno 2024. 

L’agevolazione, introdotta dalla legge n. 178 del 2020 (Legge di Bilancio 2021), configurandosi come Aiuto di Stato, necessita infatti di apposita autorizzazione della Commissione Europea per la sua applicazione e fruizione benché sia stata prevista fino al 2029. 

Il bonus “Decontribuzione Sud” prevede un esonero contributivo massimo del 30% in favore dei datori di lavoro privati, con sede in una delle Regioni del Mezzogiorno, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente. 

LEGITTIMO IL SOCCORSO ISTRUTTORIO DI “SECONDO GRADO” 

Il Consiglio di Stato (Sent. n. 10718/2023) è intervenuto sul soccorso istruttorio c.d. di secondo grado, finalizzato a consentire all’operatore economico, anche dopo l’attivazione del soccorso istruttorio, di presentare alla stazione appaltante ulteriori chiarimenti e precisazioni. 

Secondo i Giudici tale possibilità è pienamente legittima. 

Il disciplinare di gara non solo consentiva un soccorso istruttorio di doppio grado, con una seconda fase volta a completare eventuali incongruenze della prima, ma ammetteva anche che i concorrenti potessero fornire chiarimenti in ordine al contenuto dei certificati, documenti e dichiarazioni presentati, anche al di fuori delle ipotesi di cui all’articolo 83, comma 9, del Codice dei contratti pubblici. 

In via generale, in coerenza con quanto affermati dalla giurisprudenza e dall’Anac, i principi generali di economicità, efficacia, tempestività e correttezza (art. 30, comma 1, d.lgs. 50 cit.) sarebbero evidentemente lesi qualora l’esclusione di un’offerta valida fosse dovuta solo a carenze documentali; sicché gli stessi, unitamente al principio di proporzionalità, di leale collaborazione e a quello del favor partecipationis inducono, senz’altro, a ritenere possibile, anche dopo l’attivazione del soccorso istruttorio – e, comunque, in ragione degli esiti di questo – un dialogo con l’operatore economico finalizzato a consentire la presentazione di ulteriori chiarimenti e precisazioni, per essere i primi non adeguati né esaustivi delle richieste della stazione appaltante. 

DALL’EUROPA 

PARLAMENTO EUROPEO RESPINGE MOZIONE PER MODIFICARE LA DEFINIZIONE DI PMI 

Il Parlamento europeo ha respinto la mozione per modificare la definizione di PMI contenuta nella Raccomandazione 2003/361/CE. 

La proposta tendeva a ricomprendere nella definizione in tale ambito anche la categoria delle mid-cap, imprese quotate a media capitalizzazione. 

Il testo respinto nei giorni scorsi dagli eurodeputati, facendo leva sulla necessità di adeguare al tasso di inflazione alcuni criteri previsti dalla Direttiva 2013/34/UE sui bilanci d’esercizio, aveva l’obiettivo di realizzare l’inclusione delle mid-cap con l’innalzamento del numero dei dipendenti da 250 a 500. 

 

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