Confapi, non equiparare Superbonus sisma a quello ordinario 'Garantire certezze, inammissibili le modifiche retroattive' (ANSA)
ROMA, 11 APR - "Il Superbonus nelle ricostruzioni post sisma non deve essere equiparato in alcun modo al Superbonus ordinario. Nonostante l'impegno del governo e del commissario straordinario tale misura non potrà produrre i propri effetti se non verrà risolto il problema della cessione dei crediti". Così i rappresentanti di Confapi in audizione presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato sul decreto Superbonus. Il recente decreto, proseguono, "costituisce l'ennesimo intervento modificativo e destabilizzante sulla gestione dei bonus edilizi. Oltre 30 provvedimenti si sono susseguiti nel tentativo di correggere e governare l'impatto di una misura che certamente ha creato criticità e squilibri nella finanza pubblica. Tuttavia ora la priorità è governare la fase finale applicativa dei bonus garantendo certezze a operatori e cittadini". "Queste iniziative sono nate sulla fiducia in leggi dello Stato a cominciare dalla consapevolezza che lo sconto in fattura fosse stato prorogato fino al 2025 nelle aree interessate per la ricostruzione post sisma", sottolinea Confapi. Tra le proposte emendative al decreto avanzate da Confapi la richiesta di "garantire la realizzazione dei lavori di ricostruzione nelle aree sismiche per l'intero arco temporale 2024-2025". Ma anche "riaprire i termini per la remissione in bonis consentendo una deroga, almeno, fino al 15 giugno per la comunicazione all'Agenzia delle entrate". "E' inaccettabile e giuridicamente inammissibile la modifica retroattiva di condizioni sulla base delle quali sono stati assunti impegni e intraprese iniziative economiche", ribadisce Confapi. (ANSA).